30.7.09

La cassetta dei fili.






















Alle elementari, io, mia sorella e altre le ragazzine della via, ci lasciavamo i regalini nella cassetta dei fili elettrici. Era un buzzolotto basso con un portellino, all'incrocio della via che univa le nostre case. Funzionava che ogni giorno le più piccole, lasciavano qualcosa alle più grandi, che quando arrivavano se lo prendevano, poi le più grandi alle più piccole, sempre lì dentro, e così via. Che ricordo! Sembrava che andare a scuola avesse un senso solo per quell'uscire allo scoperto e andare in quel luogo (che poi, non era mica lì). Era, di sicuro, un segretissimo. Quale sorpresa oggi? Non si trattava per niente delle cose in sè - saranno stati pezzi di carta colorata, figurine, brillantini, cose da ragazzine - ma era quella magia e il dirsi in quel modo. Era: parlare attraverso il mistero. Avevamo questa capacità, tutti ce l'hanno. Non parlare è in parte dimenticare, sia che si tratti di un fatto, sia che si tratti di noi, e infatti molto spesso nelle facce, si vede bene che le persone si sono dimenticate di se stesse (e non ne parlano).


15.7.09

L'annuncio è vero.

Leitmotiv.























Basta guardare una loro sfilata per capire che sono gli stilisti del presente e del futuro. A settembre vorrei fare un piccolo servizio di foto nella loro casa-laboratorio, dove sono ammassati vestiti, borse, collane e stranezze dalle passate collezioni; qui la loro sfilata di Milano. qui quella di Mosca.

6.7.09

Felicità delle forme.























Le forme sono felici quando possono comunicare tra loro. Le forme siamo anche noi.